“Elogio della tras-formazione”

L’ATTUALITÀ DEL PENSIERO FOUCAULTIANO PER RESISTERE ALL’ASSOGGETTAMENTO: INTERPRETAZIONI DI UNA MAESTRA

Nella prima parte di questo libro si ripercorre il percorso del pensiero di Michel Foucault sul corpo, per analizzare la società in chiave istituzionalista e libertaria. Nei primi due capitoli vengono riprese le concettualizzazioni teorizzate dal filosofo riguardo al rapporto tra corpo sociale e corpo individuale, corpo assoggettato ai condizionamenti culturali e corpo inteso come forza creativa in grado di emanciparsi dai tentativi di con-formazione. Il filo conduttore è rappresentato dal concetto di bio-potere, qui guardato a partire dalla sua determinazione del rapporto tra soggetto e verità e, di conseguenza, tra giusto e sbagliato. Nasce così il corpo malato, deviato, delinquente, resosi tale sulla base della credibilità di un solo tipo di discorso, l’unico ammesso dalle necessità della cultura dominante. Il corpo individuale viene annullato nelle sue caratteristiche originali e inglobato in quello sociale, che determina per lui pratiche, rappresentazioni e modelli a cui uniformarsi. A partire dal terzo capitolo il focus si sposta sul mondo educativo e didattico; la finalità è quella di analizzare criticamente gli effetti prodotti dal condizionamento culturale dominante sui gruppi che istituiscono la scuola. La possibilità di condurre e accompagnare una vita che valorizzi l’unicità di ciascuno è una delle finalità prioritarie della scienza della formazione e dell’intento trasformativo del pensiero foucaultiano come auspicio di emancipazione del corpo individuale rispetto all’ordine costituito. La seconda parte propone la mia testimonianza di maestra e pedagogista che rivendica il proprio spirito critico rispetto all’istituzione, riflettendo e analizzando la resistenza al cambiamento e all’innovazione come l’effetto di logiche di potere incapaci di guardare alla diversità nella sua valenza tras-formativa.


ELISA CATAPANO (1994) è insegnante di scuola primaria e pedagogista. Autrice di “Educazione come lasciar essere. Dai disability Studies ad una pedagogia partigiana della vita“, edito da Sensibili alle foglie nel 2020, e di altri contributi concernenti la violenza e i traumi educativi nei contesti scolastici e familiari. È impegnata nel dibattito pedagogico contemporaneo come figlia, alunna e docente.

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Siamo una cooperativa di produzione e lavoro dal 1990. Proponiamo un modo di cercare, di porre domande sui vissuti, sui dispositivi totalizzanti,  sulle risposte di adattamento e sulle risorse creative delle persone che li attraversano.

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