“Dalla parte sbagliata”: la scrittura come risorsa per detenuti e operatori in carcere

Cos’è un carcere? Com’è la vita al suo interno? Se lo domandassimo a lui, potrebbe rispondere: «rammendo le vite slabbrate di chi ha varcato il limite della legalità e potrei fregiarmi del titolo di rammendificio collocato ai margini di una città che cerca di scordarsi della mia esistenza per non farsi lambire dall’ombra minacciosa che proietto».

Attraverso un dialogo epistolare tra una formatrice e un’insegnante della scuola in carcere, questo libro affronta interrogativi esistenziali quali il dolore, la rabbia, il significato del male, mostrando come, grazie alla pratica della scrittura, essi possano farsi resistenza, esame di coscienza, progetto di una vita diversa. Le lettere percorrono un anno solare e contribuiscono a tratteggiare alcuni personaggi e i loro stati d’animo, facendo conoscere diversi profili di persone detenute e aiutando a superare gli stereotipi di tutti, quando si parla di carcere e di chi vi è recluso. Le lettere, indirizzate anche a persone che a diverso titolo entrano in questa istituzione, esprimono l’auspicio che una concezione della pena rieducativa piuttosto che solamente retributiva possa rendere più umana la vita detenuta. 


ADRIANA LORENZI è nata e vive a Bergamo. È insegnante e formatrice nell’ambito della scrittura autobiografica e memoriale. È direttrice editoriale del giornale “Spazio. Diario aperto dalla prigione” nella Casa Circondariale di Bergamo. Ha lavorato anche nella Casa di Reclusione di Padova e Venezia, nella Casa Circondariale di Forlì e nel Carcere minorile di Bari. Collabora con le riviste Leggere Donna, L’Incontro, Ristretti Orizzonti. Tra le sue ultime pubblicazioni: Cartoline dal carcere, con  Catia Ortolani (Gruppo Aeper, 2013), La bergafemmina (Lubrina, 2015), Le 7 lampade della scrittura(Erickson, 2016) e Racconta che ti passa (Bolis, 2019).

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Siamo una cooperativa di produzione e lavoro dal 1990. Proponiamo un modo di cercare, di porre domande sui vissuti, sui dispositivi totalizzanti,  sulle risposte di adattamento e sulle risorse creative delle persone che li attraversano.

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